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05 aprile 2011

Ischia, il 5 e il 6 giugno referendum sul Comune.


Si voterà per temi analoghi anche a Centola e Aversa

 

Si voterà domenica 5 e lunedì 6 giugno 2011 per i tanto discussi referendum di Ischia, Centola e Aversa. Nel giorno di domenica i seggi saranno aperti dalle 8 alle 22, mentre il lunedì l’apertura andrà dalle 7 alle 15. A Ischia verrà chiesto: «Volete che sia istituito il nuovo comune di "Ischia" mediante la fusione dei comuni di "Barano d’Is-chia", "Casamicciola Terme", "Forio", "Ischia", "Lacco Ameno" e "Serrara Fontana"?». A Centola, invece, bisognerà rispondere a questo quesito: «Volete che il comune di "Centola" assuma la nuova denominazione di comune di "Centola Palinuro"?». Infine, ad Aversa la domanda sarà: «Volete che le circoscrizioni dei comuni di "Aversa" e di "Cesa" vengano modificate secondo il piano pubblicato?». Il piano a cui si fa espresso riferimento prevede l’acquisizione del Rione Bagno del comune di Aversa al comune di Cesa. In tutti i tre casi, i cittadini che hanno diritto al voto potranno rispondere soltanto mettendo una croce sul Sì oppure sul No. I tre referendum sono stati autorizzati dalla Regione Campania tra dicembre 2010 e gennaio 2011, ai sensi dell’articolo 14 dello Statuto regionale e dell’articolo 133 della Costituzione, che stabiliscono l’obbligatorietà delle consultazioni elettorali quando viene proposta una nuova legge allo scopo di modificare le circoscrizioni, o cambiare le denominazioni dei comuni già esistenti, oppure per creare un comune nuovo. Nei prossimi giorni la Regione provvederà a far pervenire ai Comuni coinvolti un anticipo sui fondi economici necessari per sostenere tutte le spese relative alla realizzazione dei referendum. Molte le voci messe in bilancio: dall’allestimento dei seggi alla pubblicità delle consultazioni alla stampa della modulistica. Tra le spese messe in conto ci sono, naturalmente, anche quelle per il personale dei seggi, che riceveranno 130 euro a persona in caso di presidenti e 104 euro a testa in caso di scrutatori o segretari. La Regione Campania ha messo a disposizione complessivamente una cifra che si aggira intorno a un milione di euro.(Repubblica)

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