La recente conclusione delle indagini, che ha portato ancora una volta alle cronache "nere" la nostra cittadina, hanno una origine che il blog PuntoRosso VicoEquense ha ripercorso partendo dai fatti del 2008.
Come al solito ci asteniamo dal commentare.
STORIA DI UN APPALTO. PUBBLICO ?
Con la Determina n 49 del 7 maggio 2008 del Servizio Lavori Pubblici, si stabilisce,
tra l’altro, di affidare la sistemazione di via Antignano, nel Comune di Vico Equense, mediante procedura di Cottimo Fiduciario. Sono quindi invitate alla gara otto imprese in possesso dei requisiti previsti. All’invito rispondono e vengono ammesse alla gara informale solo tre ditte, di cui una successivamente esclusa per imperfezioni burocratiche. Delle due ditte rimaste una fa un’offerta in ribasso del 32% mentre l’altra fa un’offerta in ribasso addirittura del 40%. L’importo a Base d’Asta era di € 191.700 più gli oneri per la sicurezza. Quindi le due offerte ammontavano una a 130.17o €, con un risparmio di circa 60.000 € per il Comune, mentre l’altra offerta, ancora più bassa, a 115.230 € con un risparmio per l’Ente di ben 70.000 €.
Un amministratore dedito a tutelare l’interesse del Comune e dei cittadini avrebbe scelto di risparmiare 70.000 €... Invece non è stato così.
Ecco come si sono svolti i fatti.
Il Responsabile dell’Ufficio Gare del Comune di Vico Equense, il 19 maggio, solo tre giorni dopo la gara, trasmette gli atti al Responsabile del Servizio Lavori Pubblici (ufficio che rimane tuttora chiuso agli amministratori e al pubblico…) invitandolo a valutare la congruità dell’offerta col ribasso più consistente e cioè quella che faceva risparmiare al Comune i 70.000 €. Il responsabile del Servizio Lavori Pubblici invece di pronunciarsi, decide di costituire un Collegio di Monitoraggio, composto da quattro tecnici. Il quale Collegio, presa in esame la proposta, ritiene incongrua l’offerta più vantaggiosa.
Fin qua nulla da dire, e si poteva ipotizzare che il Collegio dei Tecnici volesse assegnare la gara al secondo miglior offerente. Invece non è andata così: il Collegio ha liquidato con la stessa motivazione anche l’altra offerta comunque appetibile.Nuova ipotesi, a questo punto: il Comune vuole bandire una nuova gara, pensando alla possibilità di maggiori risparmi rispetto alle offerte precedenti.
Invece…
Il 3 giugno si rifà una nuova gara. Ma a differenza della gara precedente, effettuata con il criterio del prezzo più basso, questa volta per garantire lavori di qualità, si ritiene di assegnarli secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma inserendo quali fattori di tempo e qualità le discriminanti di aggiudicazione.
Poi, inopinatamente, sono invitate alla gara sempre le stesse otto ditte e, come si poteva perfettamente prevedere, presentano le offerte solo 2 ditte regolarmente ammesse. Finalmente i lavori vengono aggiudicati, ma, udite udite, nientemeno che per l’intero importo di € 191.700 più gli oneri per la sicurezza! E i lavori se li aggiudica la stessa Ditta che alla prima gara aveva fatto un’ offerta in ribasso del 32%...
Che generosi questi amministratori comunali!
Dunque questa è stata la procedura e, scusate, ma sorgono spontanee alcune domande:
1) Per quale motivo sono state ritenute non congrue le due offerte presentate in sede di prima gara e che avrebbero fatto risparmiare sul finanziamento oltre il 30%?
2) Se delle otto ditte invitate solo tre avevano presentato l’offerta, per quale motivo si sono invitate alla seconda gara sempre le stesse otto ditte?
3) Considerato che le due ammesse avevano offerto un ribasso ritenuto non congruo, per quale motivo la gara anziché rifarla al ribasso è stata fatta con criteri diversi senza contemplare il ribasso d’Asta?
3)La collettività quali effettivi vantaggi riceverà spendendo tanti soldi in più? O più nel dettaglio, i fattori di tempo e qualità in cosa miglioreranno le prestazioni della Ditta vincitrice da giustificarne una così vistosa lievitazione dei costi?
Non ci aspettiamo delle risposte, in verità. Il responsabile dell'Ufficio dei Lavori pubblici, e lo stesso Telearredo, non ne danno mai. Questa è la prassi ormai consolidata dell'attuale Giunta.
tra l’altro, di affidare la sistemazione di via Antignano, nel Comune di Vico Equense, mediante procedura di Cottimo Fiduciario. Sono quindi invitate alla gara otto imprese in possesso dei requisiti previsti. All’invito rispondono e vengono ammesse alla gara informale solo tre ditte, di cui una successivamente esclusa per imperfezioni burocratiche. Delle due ditte rimaste una fa un’offerta in ribasso del 32% mentre l’altra fa un’offerta in ribasso addirittura del 40%. L’importo a Base d’Asta era di € 191.700 più gli oneri per la sicurezza. Quindi le due offerte ammontavano una a 130.17o €, con un risparmio di circa 60.000 € per il Comune, mentre l’altra offerta, ancora più bassa, a 115.230 € con un risparmio per l’Ente di ben 70.000 €.
Un amministratore dedito a tutelare l’interesse del Comune e dei cittadini avrebbe scelto di risparmiare 70.000 €... Invece non è stato così.
Ecco come si sono svolti i fatti.
Il Responsabile dell’Ufficio Gare del Comune di Vico Equense, il 19 maggio, solo tre giorni dopo la gara, trasmette gli atti al Responsabile del Servizio Lavori Pubblici (ufficio che rimane tuttora chiuso agli amministratori e al pubblico…) invitandolo a valutare la congruità dell’offerta col ribasso più consistente e cioè quella che faceva risparmiare al Comune i 70.000 €. Il responsabile del Servizio Lavori Pubblici invece di pronunciarsi, decide di costituire un Collegio di Monitoraggio, composto da quattro tecnici. Il quale Collegio, presa in esame la proposta, ritiene incongrua l’offerta più vantaggiosa.
Fin qua nulla da dire, e si poteva ipotizzare che il Collegio dei Tecnici volesse assegnare la gara al secondo miglior offerente. Invece non è andata così: il Collegio ha liquidato con la stessa motivazione anche l’altra offerta comunque appetibile.Nuova ipotesi, a questo punto: il Comune vuole bandire una nuova gara, pensando alla possibilità di maggiori risparmi rispetto alle offerte precedenti.
Invece…
Il 3 giugno si rifà una nuova gara. Ma a differenza della gara precedente, effettuata con il criterio del prezzo più basso, questa volta per garantire lavori di qualità, si ritiene di assegnarli secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma inserendo quali fattori di tempo e qualità le discriminanti di aggiudicazione.
Poi, inopinatamente, sono invitate alla gara sempre le stesse otto ditte e, come si poteva perfettamente prevedere, presentano le offerte solo 2 ditte regolarmente ammesse. Finalmente i lavori vengono aggiudicati, ma, udite udite, nientemeno che per l’intero importo di € 191.700 più gli oneri per la sicurezza! E i lavori se li aggiudica la stessa Ditta che alla prima gara aveva fatto un’ offerta in ribasso del 32%...
Che generosi questi amministratori comunali!
Dunque questa è stata la procedura e, scusate, ma sorgono spontanee alcune domande:
1) Per quale motivo sono state ritenute non congrue le due offerte presentate in sede di prima gara e che avrebbero fatto risparmiare sul finanziamento oltre il 30%?
2) Se delle otto ditte invitate solo tre avevano presentato l’offerta, per quale motivo si sono invitate alla seconda gara sempre le stesse otto ditte?
3) Considerato che le due ammesse avevano offerto un ribasso ritenuto non congruo, per quale motivo la gara anziché rifarla al ribasso è stata fatta con criteri diversi senza contemplare il ribasso d’Asta?
3)La collettività quali effettivi vantaggi riceverà spendendo tanti soldi in più? O più nel dettaglio, i fattori di tempo e qualità in cosa miglioreranno le prestazioni della Ditta vincitrice da giustificarne una così vistosa lievitazione dei costi?
Non ci aspettiamo delle risposte, in verità. Il responsabile dell'Ufficio dei Lavori pubblici, e lo stesso Telearredo, non ne danno mai. Questa è la prassi ormai consolidata dell'attuale Giunta.
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