IN PRIMO PIANO

08 aprile 2011

Accade a Vico Equense. Un Paese fatto "Grande" da Cinque

Scarichi e impianti fognari, l'allarme del Consigliere Regionale Amato.
Ombre Sugli Appalti, Il Caso all'attenzione della Regione Campania.
Un'interro­gazione per fare chiarez­za su presunti scarichi in mare e la realizzazione di un tratto fognario a Faito le cui procedure sarebbe­ro
anomale. A firmarla è il consigliere regionale del Partito democratico, An­tonio Amato. L'esponente di centrosinistra ha infatti sollevato dubbi sulla pro­cedura di affidamento dei lavori completata dal Co­mune di Vico Equense. La nota di Amato - invia­ta al presidente Caldoro e all'assessore regiona­le all'ambiente - prende spunto dalla delibera del 22 luglio 2010. E' l'atto con cui la Regione subentrò nel consorzio Monte Faito. "Nel novembre del 2010 - scrive il consigliere Pd - la Provincia di Napoli revo­cava l'autorizzazione allo scarico nel rivo Capaiuolo delle acque reflue prove­nienti dall'impianto di de­purazione di Monte Faito. Successivamente, con or­dinanza dell'11 febbraio, il sindaco disponeva la chiusura dell'impianto di depurazione e il trasferi­mento dello stesse all'ente d'ambito sarnese vesuvia­no e per esso al gestore Gori. Nulla disponendo in merito all'adduzione delle acque, con consequenziale sversamento delle acque nere non depurate nel rivo Capaiuolo. Il sindaco, con ulteriore ordinanza, revo­cava la precedente ordi­nanza sull'unico rilievo di un'intercorsa intesa con la Gori in ordine alla realizza­zione di un recapito fogna­rio senza che nessun fatto nuovo fosse intervenuto. Specie in ordine all'auto­rizzazione allo scarico, di modo che le acque conti­nuano a essere scaricate nel rivo Capaiuolo senza autorizzazione e, fatto gra­ve, senza più alcun trattamento di depurazione. Alle intese con la Gori non risulta aver partecipato la Regione. Contestualmen­te - continua il consigliere regionale del Partito de­mocratico - il Comune di Vico Equense procedeva all'affidamento d'urgenza delle opere di realizzazio­ne del tratto fognario per un ammontare di 198mila euro. Con previsione che, a fine lavori, sarebbe stato redatto computo consunti­vo per la determinazione dell'effettivo costo delle opere, di modo che si pro­fila un importo complessi­vo dei lavori di gran lun­ga maggiore del limite di 200mila euro. Pertanto, la procedura d'urgenza è sta­ta adottata a circa 4 mesi di distanza dalla revoca dell'autorizzazione allo scarico". Amato chiede a Caldoro se la giunta regionale "ab­bia valutato la circostanza che le acque di Faito, pre­cedentemente depurate nell'impianto 'Co.Mo. F' - verranno convogliate in recapito fognario e diretta­mente sversate a mare sen­za alcun trattamento. Spe­cie in considerazione del fatto che il Comune non è dotato di altro impianto essendo quello di Punta Gradelle ancora in fase di avvio dei lavori". E soprattutto se intende "far rilevare al Comune l'anomala procedura sca­turita sul falso presuppo­sto di un' invocata urgenza, nonostante le problema­tiche 'Co.Mo. F' fossero note da circa un anno e culminata in un affida­mento dei lavori alla dit­ta 'Rep di Vincenzo Caso' già aggiudicataria di mol­teplici lavori da parte del Comune di Vico Equense a seguito di gara annullata dal giudice amministrati­vo (lavori di realizzazione dell'ampliamento del ples­so scolastico di Arola)". (da Metropolis)

Nessun commento:

Posta un commento