Ombre Sugli Appalti, Il Caso all'attenzione della Regione Campania.
Un'interrogazione per fare chiarezza su presunti scarichi in mare e la realizzazione di un tratto fognario a Faito le cui procedure sarebbero
anomale. A firmarla è il consigliere regionale del Partito democratico, Antonio Amato. L'esponente di centrosinistra ha infatti sollevato dubbi sulla procedura di affidamento dei lavori completata dal Comune di Vico Equense. La nota di Amato - inviata al presidente Caldoro e all'assessore regionale all'ambiente - prende spunto dalla delibera del 22 luglio 2010. E' l'atto con cui la Regione subentrò nel consorzio Monte Faito. "Nel novembre del 2010 - scrive il consigliere Pd - la Provincia di Napoli revocava l'autorizzazione allo scarico nel rivo Capaiuolo delle acque reflue provenienti dall'impianto di depurazione di Monte Faito. Successivamente, con ordinanza dell'11 febbraio, il sindaco disponeva la chiusura dell'impianto di depurazione e il trasferimento dello stesse all'ente d'ambito sarnese vesuviano e per esso al gestore Gori. Nulla disponendo in merito all'adduzione delle acque, con consequenziale sversamento delle acque nere non depurate nel rivo Capaiuolo. Il sindaco, con ulteriore ordinanza, revocava la precedente ordinanza sull'unico rilievo di un'intercorsa intesa con la Gori in ordine alla realizzazione di un recapito fognario senza che nessun fatto nuovo fosse intervenuto. Specie in ordine all'autorizzazione allo scarico, di modo che le acque continuano a essere scaricate nel rivo Capaiuolo senza autorizzazione e, fatto grave, senza più alcun trattamento di depurazione. Alle intese con la Gori non risulta aver partecipato la Regione. Contestualmente - continua il consigliere regionale del Partito democratico - il Comune di Vico Equense procedeva all'affidamento d'urgenza delle opere di realizzazione del tratto fognario per un ammontare di 198mila euro. Con previsione che, a fine lavori, sarebbe stato redatto computo consuntivo per la determinazione dell'effettivo costo delle opere, di modo che si profila un importo complessivo dei lavori di gran lunga maggiore del limite di 200mila euro. Pertanto, la procedura d'urgenza è stata adottata a circa 4 mesi di distanza dalla revoca dell'autorizzazione allo scarico". Amato chiede a Caldoro se la giunta regionale "abbia valutato la circostanza che le acque di Faito, precedentemente depurate nell'impianto 'Co.Mo. F' - verranno convogliate in recapito fognario e direttamente sversate a mare senza alcun trattamento. Specie in considerazione del fatto che il Comune non è dotato di altro impianto essendo quello di Punta Gradelle ancora in fase di avvio dei lavori". E soprattutto se intende "far rilevare al Comune l'anomala procedura scaturita sul falso presupposto di un' invocata urgenza, nonostante le problematiche 'Co.Mo. F' fossero note da circa un anno e culminata in un affidamento dei lavori alla ditta 'Rep di Vincenzo Caso' già aggiudicataria di molteplici lavori da parte del Comune di Vico Equense a seguito di gara annullata dal giudice amministrativo (lavori di realizzazione dell'ampliamento del plesso scolastico di Arola)". (da Metropolis)
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