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26 aprile 2011

Allora, facciamo il Punto della Situazione. Vediamo come stanno le cose.

Elettrici ed elettori, ve lo dobbiamo.
L’associazione “per vico e i suoi casali” nasce perché . . . . .

Qualche anno fa alcuni amici e non, nell’incontrarsi in piazza, anzichè lasciarsi andare ai noti pettegolezzi di paese, affrontano i fatti che caratterizzano il quotidiano e si accorsero che a Vico Equense e nei suoi casali stava emergendo una gestione del regime. Un uomo, apparentemente, presentatosi in punta di piedi. Piedi che poi cominciò a sbattere per terra, non certamente nell’esclusivo interesse della collettività.
Diversamente, i soliti non gli avrebbero concesso tanto. A ciascuno il suo. Ritenendo che non potendo fare alcuna attività politica perché a vico o si era dalla parte dell’Amministrazione o si era contro. Il risultato è stato  uno scontro, tanto duro che a seguito di numerose denunce si è arrivato anche a ipotizzare gravi responsabilità. Ma chi di spada ferisce di spada perisce, perché ad attivare la Magistratura è stata proprio l’Amministrazione Cinque ed in maniera non molto chiara e trasparente se non addirittura opinabile. Per questo non rimaneva che l’unico modo civico e civile di ribellarsi. Informare la cittadinanza  attraverso dei manifesti, mettendo a disposizione un blog, parlare e spiegare alla gente.
Un tema importante che è stato trattato tra tutti è stato quello della vivibilità e per essa la viabilità, la pubblica illuminazione, la scuola, la installazione delle antenne per i telefonini, la carenza dei servizi. Tanti quesiti posti e nessuna risposta. Non solo, questo, ha evidenziato l’assenza totale della democrazia in questo paese, ma  ben più grave è stata l’assenza della politica ed il ricorso continuo e sistematico alla Magistratura, - non certo per un bisogno di legalità -  piuttosto per interessi personali dall’una e dall’altra parte. Questo sistema ci ha offeso profondamente come si ritiene abbia offeso tutti i cittadini, anche i più fedeli al sindaco Cinque. Infatti, prima vanno a casa cinque assessori e poi si apre una crisi  all’interno della maggioranza. Sappiamo tutti come è rientrata e del perché gli oppositori oggi si ritrovano in liste collegate al candidato Cinque. Altro che coerenza ed interessi per il paese, anzi "ultranazionalismo"  attuato attraverso uno sconsiderati tentativo di dividere, mettendo in contrapposizione intere  aree geografiche del paese. Noi siamo per l’unione e per non vanificare il sacrificio di chi l’ha ottenuta.
Ci proponiamo agli elettori in alternativa al sindaco uscente per i seguenti motivi di interesse collettivo:
viabilità e mancanza di programmazione e pianificazione per:
1)      chiusure e riaperture delle strade;
2)      mancanza di informazioni e di percorsi alternativi:
3)      mancanza di manutenzione e pericoli provocati sulla percorribilità delle strade;
4)      aumento vertiginoso del contenzioso a seguito per sinistri causati sulle strade interessate dai lavori pubblici e per le lesioni personali e danni ai veicoli provocati e da risarcire a carico della collettività per centinaia di migliaia di euri o per meglio intenderci per centinaia di milioni delle vecchie lire.
 Noi chiediamo di essere sostenuti per garantire:
1) il cronoprogramma e quindi la programmazione e pianificazione degli interventi e quindi        informare tempestivamente i cittadini ed in particolare commercianti/imprenditori e tutti i pendolari per meglio organizzarsi e condividere le scelte di amministrazione della città;
2) mantenere in ordine e sicurezza le strade per prevenire incidenti e contenziosi a tutela della integrità dei cittadini e delle casse del comune:
3) un investimento delle risorse economiche incassate dalla sosta a pagamento per realizzare parcheggi pubblici e cioè non a pagamento come esige la legge che consente ai comuni di incassare soldi dai cittadini per parcheggiare;
4) basta ai parcheggi interrati che non siano di esclusivo interesse della collettività e cioè della mobilità urbana dei cittadini della  fascia debole che non può proprio più contribuire oltre misura.

 Pubblica illuminazione e mancanza di programmazione e pianificazione per:
1)      l’aumento indiscriminato dei punti luce che ha fatto aumentare veritiginosamente la spesa pubblica e cioè quella a carico dei cittadini;
2)      il persistente disagio nelle aree periferiche nonostante aumenta la spesa pubblica:
3)      aumento della spesa di gestione della pubblica illuminazione impianto superato e obsoleto.

 Noi chiediamo di essere sostenuti per garantire
 1)      l’ampliamento delle zone del territorio da illuminare secondo logica e sicurezza per i cittadini e non per aumentare i punti luci e conseguentemente la spesa come appare sia accaduto negli ultimi tempi;
2)      eliminare con interventi di somma urgenza, in questo caso si, i disagi per le aree periferiche ancora senza pubblica illuminazione che in questo caso giustifica si l’aumento della spesa;
3)      rinnovare l’impianto di pubblica illuminazione senza alcuna spesa a carico della collettività se non a evidente interesse di chi gestisce per contratto trentennale l’affare. Oggi ad esempio vi è la BEGHELLI che assicura il tutto a costi zero per l’Ente e con vantaggi propri ovviamente ma che almeno vedono risparmiare i cittadini, o no?
4)      La luce è vita ed è sicurezza e proprio per questo valore che vogliamo migliorare il servizio ma se possiamo dobbiamo farlo in economia a vantaggio della collettività e non di altri.

Installazione delle antenne per telefonini e la mancanza di informazioni
1)      sono state formalmente autorizzate le installazioni di quattro antenne per telefonini senza alcun confronto con i cittadini e forse perché chi vuole fare non coinvolge chi sa di non essere d’accordo;
2)      non si capisce come e perché sono stati scelti i siti di installazione al centro del paese sulla casa comunale, a massaquano al campo sportivo, a monte faito nell’area di pic-nic e tacciano;
3)      perché queste società e non altre e chi ha stabilito il canone annuo e il vantaggio per la collettività;
4)      quale bisogno ha mosso le coscienze degli amministratori e quale necessità economica e finanziaria sarà superata con il ricavo da questa operazione.

Noi chiediamo di essere sostenuti per garantire
1)      un confronto preventivo con i cittadini, specie quelli più a rischio da contaminazioni, per stabilire innanzitutto se installarle e poi dove e previo l’acquisizione di una relazione tecnica ed una convenzione per un monitoraggio continuo sia sugli effetti che si registrano che sul funzionamento entro i limiti stabiliti per legge;
2)      estendere l’invito anche ad altre società e ricercare migliori condizioni ed offerte a tutela della collettività;
3)      individuare le aree nelle immediate adiacenze degli amministratori che hanno sottoscritto gli atti che una volta esecutivi e cioè a breve, consentiranno alle predette società di essere in diritto di installare i loro ripetitori e di emettere le onde elettromagnetiche lontano dalle abitazioni e dagli interessi dei nostri amministratori senza coscienza, altro che fare;
4)      ottenere maggiori introiti e finalizzare l’impiego a vantaggio della collettività proprietari esclusivi dei beni fittati e della salute messa a rischio, grazie al fare.

Scuola e carenza di programmazione e pianificazione
1)      Non vogliamo che vengano assunti cuochi e poi si chiudono le mense scolastiche;
2)      Non vogliamo che i cuochi assunti poi vengono impiegati alla guida dei veicoli che trasportano vivande o gestiscono l’isola ecologica;
3)      Non vogliamo la chiusura dei plessi ma una migliore e più razionale gestione degli edifici pubblici destinati all’istruzione che non è solo la frequenza alla scuola dell’obbligo;
4)      Non vogliamo essere amministrati dall’uomo ma dalla legge in quanto uomini liberi;
5)      Non vogliamo contenziosi con chi ci rappresenta e deve tutelare i nostri interessi e dei nostri figli innanzitutto;

Noi chiediamo di essere sostenuti per garantire
1)      Assunzioni finalizzate al raggiungimento di interessi della collettività per migliorare il servizio pubblico e non gravarlo di ulteriori spese per formare e specializzarle i altre attività;
2)      L’utilizzo degli immobili pubblici ed in particolare quelli destinati alla istruzione dei nostri figli ad uso più completo e rapportato ai giorni nostri perché l’istruzione e la formazione dei ragazzi non avviene solo nell’orario scolastico e non riguarda solo loro ma anche un momento di socializzazione per le famiglie e per le intere collettività delle frazioni e del centro capoluogo;
3)      L’amministrazione e la gestione della pubblica istruzione e di altro deve essere espressione della legge che è al di sopra di tutti e non dall’uomo del momento, noi ci sentiamo e vogliamo che restiamo uomini liberi;
4)      Che tra chi amministra ed i cittadini non sorgano contenziosi perché chi ci rappresenta è convinto di essere al di sopra della legge e della nostra libertà.

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