Quando si partecipa ai convegni o ai dibattiti bisognerebbe avere il civile buon costume di ascoltare ed intervenire sull'argomento oggetto del dibattito, non partecipare con il solo scopo di deviare il discorso su argomentazioni che nulla hanno a che fare con quello che si discute. La strategia di chi voleva degradare a rissa politica il convegno, ancora una volta è fallita. Cara Valentina in generale non possiamo che essere daccordo con te. Purtroppo di questo civile buon costume, gli strateghi, ieri, hanno dimostrato di non averne. Intanto, permettici di sostenere anche la tesi dell'avv. Astarita, perchè in sintesi, il problema non sta tra il fare le cose e non farle, dare spazio o non dare spazio, ma sulle modalità di come si fanno le cose e sulle metodologie su come si da spazio, per cui alla fine i professionisti seri e preparati come Voi, pagano la superficialità e "l'incompetenza" degli altri.
dal blog VicoOnline
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Lettera di Valentina Valentini
Mi è dispiaciuto molto che da quello che poteva essere un utile dibattito da cui far nascere un confronto che porti il "meglio" per il nostro paese, sia emerso invece una futile discussione politica tra chi "ha fatto bene" e chi "ha fatto male"... ma d'altra parte c'era da aspettarselo: sotto elezioni qualunque tipo di discussione sociale finisce per diventare modo per fare propaganda, ........
ed oggi fare propaganda significa squalificare l'altro! Mi ero prenotata sul foglio per poter dibattere, ma il tempo è volato tra "tarantelle" di vari politicanti, e mi è stato impossibile dire la mia... ma forse è stato meglio così, perché "verba volant, scripta manent". Si è parlato di "lavoro precario" e il discorso dell'avvocato Starace non può che vedermi d'accordo, si è parlato di investire di più nei servizi sociali e appoggio in pieno quanto detto dal dr. D'Angelo... Non posso però assolutamente condividere quanto detto in particolare De Angelis e Astarita, riguardo gli operatori che ora vanno presso le famiglie, che "non sono qualificati" e che i servizi alle persone "sono gestiti male dalle giovani cooperative e associazioni del territorio". Per quanto mi riguarda sono una Psicologa Volontaria che collabora con un'associazione di volontariato "Associazione Movimento Famiglie".
Da gennaio ci occupiamo di Assistenza Domiciliare ai Minori, con il massimo della professionalità: l'associazione si avvale di volontari e qui è necessaria un'altra precisazione. Fare volontariato non significa fare un lavoro poco qualificato, ma mettere a disposizione la propria professionalità in situazioni "difficili". Ci sono medici volontari che vanno in missione, psicologi volontari sono stati a L'Aquila dopo il terremoto, Volontari formati della Croce rossa ci aiutano ogni giorno... Questo non significa mancanza di professionalità o di "motivazione", e le amministrazioni dovrebbero favorire tali iniziative. L'ADM oggi è coordinata da uno Psicologo volontario che supervisiona le attività, che incontra gli operatori ogni quindici giorni per lavorare con il gruppo sulle difficoltà che incontrano e su come stimolare le risorse delle famiglie che stanno vivendo un periodo "difficile" attraverso una "formazione continua". I volontari che vanno presso le famiglie sono Educatori, Psicologi, Laureandi con esperienze almeno quinquennali in altre cooperative sociali. Inoltre l'associazione già in precedenza organizzava feste e incontri per famiglie e ragazzi, campo scuola estivo, laboratori teatrale e musicale, con un minimo di compartecipazione delle spese da parte dei partecipanti, oggi invita anche le famiglie che segue con ADM a partecipare alla vita dell'associazione, senza nessuna spesa per le famiglie,né per il comune. Credo che l'amministrazione attuale abbia dato spazio a questa realtà che da quasi vent'anni opera sul nostro territorio un po' in sordina... e mi auguro che le amministrazioni che verranno continueranno a favorire e motivare il volontariato del nostro paese... Per quanto riguarda il "lavoro precario" so bene cosa significa: ho lavorato per 3 anni per una cooperativa sociale con uno di quei famosissimi contratti CoCoCo... questo è lavoro precario, non il volontariato. Dedicare delle ore a settimana a fare del bene per il proprio paese, non è lavoro precario: i volontari hanno la possibilità di scegliere la quantità di ore da dedicare a queste attività, lasciando il resto del tempo allo studio, o al lavoro. L'incentivo per questi volontari non è tanto, questo è vero, ma i volontari offrono la loro professionalità non in cambio di soldi... Ma la domanda di De Angelis è lecita: per quanto tempo questi volontari saranno disposti a fare volontariato? Questo credo dipenda solo da quanto valore la nostra cultura darà ad ogni forma di volontariato. Ci sono persone che da una vita riservano le loro "vacanze" a missioni in paese del terzo modo, o che dedicano i weekend ai malati degli ospedali... ma c'è anche chi non ci si avvicina proprio al volontariato o chi pensa di poterne ricavare comunque qualcosa di più del sentirsi utile alla comunità... Spero di poter riprendere questo confronto dopo le elezioni con più "senso di progettualità" e meno "senso polemico" da parte di tutti.
Sono poco pratica dei blog e ho visto solo ora la sua risposta...
RispondiEliminaLa mia non voleva essere una presa di posizione politica, quello che non potevo assolutamente condividere delle parole dell'avv. Astarita l'ho scritto: i volontari che oggi collaborano con l'amministrazione comunale, sono giovani assolutamente qualificati, motivati e con tanta voglia di "fare" per il proprio paese, al di là di ogni orientamento politico.
Ho lavorato per 4 anni per le cooperative sociali che gestivano i servizi per piano sociale di zona, e per quanto riguarda le qualifiche e la qualità dei servizi offerti le associazioni e cooperative che oggi collaborano con l'amministrazione del comune di Vico Equense non sono da meno, anzi... la conoscenza del territorio, l'appartenere a questo paese, sono un ulteriore punto a favore, dato che chi vive a Vico Equense sa molto meglio di altri le risorse su cui far leva per aiutare persone che si trovano in momenti delicati della loro vita.