Maxisequestro di prodotti ittici frutto di una perquisizione domiciliare da parte dei militari dell’Arma presso l’abitazione di un titolare di pescheria che all’interno di una cella frigorifero priva delle previste autorizzazioni di legge e posizionata sotto un porticato dell’edificio conservava oltre 12 quintali di pesce destinati alla successiva vendita e mantenuti in cattivo stato di conservazione, maleodoranti e, per alcune specie, scaduti dal 2010, denunciando in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata un 41enne di Vico Equense per il reato di frode in commercio. In seguito al sequestro......
dei 1200 chilogrammi di prodotti ittici i carabinieri della stazione di Vico Equense diretti dal maresciallo Antonio Lezzi e coordinati dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento, coadiuvati dal personale sanitario dell’Asl Na3sud di Piano di Sorrento, hanno esteso i controlli anche alla pescheria gestita dal 41enne rinvenendo ancora oltre 2 quintali di prodotti ittici congelati e vari tipi di alimenti in busta destinati alla vendita al dettaglio, tutti con validità scaduta e comunque tenuti in cattivo stato di conservazione. In totale i carabinieri hanno posto sotto sequestro circa una tonnellata e mezza di prodotti ittici congelati tra pesce, crostacei, mitili sottovuoto e merce di contorno che in seguito all’ordinanza della magistratura saranno sottoposti a distruzione. Contestata al titolare della pescheria una sanzione amministrativa per il reato di frode in commercio per una tonnellata e mezza di pesce avariato che se immesso sul mercato avrebbe fruttato un guadagno di migliaia di euro a danno della salute degli ignari consumatori. E’ solo l’ultima, in ordine cronologico, delle operazioni perpetrate dai carabinieri sul territorio della penisola sorrentina per il controllo di ingenti quantitativi di prodotti ittici quasi sempre sequestrati con etichette false o assenti del tutto e conservati in celle frigorifero non idonee e prive di autorizzazione sanitaria. Nella catena del freddo la maggiore diffusione dei prodotti ittici avariati e destinati alla vendita riguardano il pesce azzurro congelato e spesso trasportato senza il rispetto delle norme vigenti e soprattutto dei frutti di mare provenienti da coltivazioni abusive ed a rischio per la salute dei consumatori. Oltre naturalmente al pesce opportunamente scongelato e venduto come fresco ed in alcune pescherie della costiera esposto su banconi senza rispetto per le norme igieniche, a contatto con la polvere e con i gas di scarico dei veicoli in transito sulle strade. Nel complesso i carabinieri hanno effettuato negli ultimi due anni decine di controlli e sequestri a terra, nei punti di sbarco, nelle pescherie e nelle rivendite commerciali.
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