Caos totale a Napoli.
Vizio di forma nelle firme dei 31 consiglieri, la Iervolino resta sindaco del capoluogo partenopeo.
Non si può procedere, almeno per il momento, allo scioglimento del Consiglio comunale di Napoli. Questo perchè........
dopo una verifica delle 31 firme dei consiglieri dimissionari, la prefettura di Napoli ha rilevato un vizio relativo ad una delle firme presentate. Il prefetto Andrea De Martino ha riscontrato “violazioni procedurali di carattere sostanziale” che non fanno scattare lo scioglimento del Consiglio comunale. Rosa Russo Iervolino resta quindi sindaco.
Il prefetto in una lettera al segretario generale di Palazzo San Giacomo indicando i casi di irregolarità. Si tratta di un consigliere che ha presentato le dimissioni non nella sede naturale. A questo va aggiunto un altro gruppo di 4 che hanno subordinato le dimissioni ad una serie di condizioni che non si sarebbero poi verificate.
Alla luce di tutto questo, il prefetto ha stabilito che non si può procedere allo scioglimento del Consiglio comunale.
I 5 consiglieri in questione sono Stanislao Lanzotti, Enrico Lucci, Francesco Vitobello, Gennaro Carbone e Fabio Benincasa, il capogruppo dell’Udc. E proprio al nome di quest’ultimo si lega l’intera vicenda. Mentre il Popolo della Libertà ha annunciato che ripresenterà le dimissioni, all’appello potrebbe mancare la firma del consigliere dell’Udc. Richiamato da Casini, Benincasa potrebbe ricevere il divieto alla firma e quindi di fatto salvare la Iervolino che aveva sparato a zero proprio contro i 9 consiglieri del centrosinistra passati con l’opposizione etichettandoli come “voltagabbana” e chiedendo l’intervento della Magistratura.
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