Erano già riusciti a sbancare un tracciato di circa 300 metri all’interno del bosco in località Sorgente della Lontra, ma l’intervento degli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Castellammare di Stabia ha impedito che il reato si portasse alle estreme conseguenze con la cementificazione della strada! Le opere di sterro e sbancamento, che hanno portato ad una grave modifica dello stato dei luoghi sono state eseguite in piena zona B del Parco Regionale dei Monti Lattari e in area sottoposta a vincolo paesistico ed idrogeologico.
L’intervento della forestale......................................
ha portato al sequestro dei mezzi utilizzati nel cantiere, tra cui una pala meccanica, e all’individuazione e denuncia a piede libero del responsabile dei lavori e del committente. “Si pone ancora una volta il problema del controllo di questa stupenda montagna – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – un’intera montagna divisa tra demanio, provincia e regione ma senza alcun reale controllo. Gli scempi e gli attentati a questo enorme scrigno naturale sono molteplici: dal bracconaggio al furto di alberi secolari, dalle discariche di rifiuti all’abusivismo, dagli incendi all’utilizzo irresponsabile dei boschi…insomma un vero gioiello inserito a pieno titolo nel Parco Regionale dei Monti Lattari ma, di fatto, terra di nessuno! Ed anche gli pseudo-tentativi di “valorizzazione” perpetrati dall’amministrazione locale con i soldi della provincia, spesso, si sono rivelati l’ennesimo attacco al patrimonio naturale. Un esempio per tutti: la modifica e deturpazione del bosco di castagni plurisecolari, nel giugno del 2009, per permettere la realizzazione di una sagra che avveniva tranquillamente da anni e senza che ci fosse la necessità di manomettere un intero Sito di Interesse Comunitario quale quello rappresentato del Castagneto secolare del Faito!!! L’intervento messo in atto, per i tagli e gli interventi operati, comportò una sostanziale modifica dello stato dei luoghi e delle caratteristiche vegetazionali e paesaggistiche dell’area inserita in zona SIC Dorsale di Monti Lattari e nonostante la Soprintendenza, l’Ente Parco e la Regione segnalassero l’illegittimità dei lavori in corso, essi continuarono sfacciatamente tra l’indignazione di associazioni ambientaliste e cittadini!”
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